Il “motore” del Tuscania Volley nelle mani di Matteo Russo

Laureato in Scienze Motorie all’Università di Foggia, allenatore II grado Fipav nonché Maestro Fipe di pesistica e cultura fisica, Matteo Russo è il nuovo preparatore atletico del Tuscania Volley. Dal 2012 nello staff della Nazionale Italiana, sia della Nazionale Juniores che in quello della Nazionale B in occasione dei Giochi del Mediterraneo. Con gli azzurri ha vinto un bronzo ai Mondiali under 21 e una medaglia d’oro Giochi del Mediterraneo 2013.
Puoi vantare, quindi, una collaborazione più che collaudata con Bruno Morganti?
“Una collaborazione di oltre dieci anni che si è evoluta e migliorata nel tempo grazie anche ad un forte legame di amicizia e rispetto reciproco che ci ha portati ad una sorta di intesa dentro e fuori il campo della serie ‘basta uno sguardo per intenderci'”.
Trattandosi ora di un lungo campionato, la preparazione dovrà essere gestita in maniera diversa. Puoi spiegare, in breve, come?
“Indubbiamente una preparazione di una ‘stagione agonistica’ differisce per contenuti mezzi e metodi rispetto ad una competizione di tipo internazionale (quale europeo o mondiale ), per cui 10 mesi circa di attività devono basarsi necessariamente sulla salvaguardia della salute/integrità dell’atleta in funzione del lavoro tecnico che si svolgerà e delle gare di campionato; un preparazione non finalizzata alla performance atletica fine a se stessa ma alla performance in virtù del volume di lavoro tecnico di mister Morganti con l’obiettivo di avere atleti altamente performanti e pronti (anche nei tempi di recupero) per ciascuna gara. Da qui l’idea di un programma di una preparazione fisica Pianificata ‘non rigida’ ma assolutamente adattabile di settima in settimana a seconda delle necessità (gare infrasettimanali- gestione degli atleti ); motivo per cui diventerà fondamentale l’idea di trasferire agli atleti protocolli di lavoro adattabili non solo duramente la seduta pesi ma anche, ad esempio, come riscaldamento prima di ciascuna sessione allenante”.
Senza scendere troppo sul tecnico, cosa dovranno affrontare da subito i ragazzi?
“Da subito lavoreranno su una forte impostazione tecnica dedita al miglioramento delle capacità di forza legate agli angoli di lavoro caratteristici del volley, al recupero di eventuali squilibri muscolari, all’acquisizione di protocollo di lavoro (personalizzati) preventivi e di rinforzo muscolo-tendineo chiaramente nel rispetto delle caratteristiche antropometriche”.
Dopo quella in Scienze Motorie e le numerose specializzazioni, stai per laurearti anche in Scienze della Nutrizione. Pensi di far seguire ai giocatori un regime alimentare particolare?
“Ovviamente questa impostazione del lavoro sarà figlia di un’attenta valutazione iniziale, per cui con gli atleti più giovani (caratteristica di questo gruppo) si penserà al miglioramento delle capacità di forza e al miglioramento della tecnica nella gestione dei carichi di lavoro; con gli ‘adulti’ si lavorerà nel rispetto del proprio vissuto sportivo cercando di tenere alti i livelli di forza maturati con la crescita con grande occhio al lavoro preventivo (spalla -schiena- ginocchia ). Naturalmente, so che i giocatori avranno già la possibilità di essere seguiti personalmente dal punto di vista nutrizionale. La mia presenza potrà essere semplicemente uno spunto straordinariamente diretto da preparatore fisico; l’obiettivo fondamentale è che non passi l’idea di dieta come ‘restrizione’ ma come ‘normalità’ per il conseguimento degli obiettivi di ciascuno”.
Ufficio Stampa – Giancarlo Guerra

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